Il signor Antonio ci scrive: "Controllando la mia ultima bolletta dell'elettricità, ho notato un consumo di elettricità molto più alto del solito. Cosa posso fare?"

Innanzitutto, si possono confrontare i chilowattora (kWh) fatturati con quelli indicati sul proprio contatore. Le bollette di solito si riferiscono a letture (reali oppure stimate) del contatore effettuate in passato, in genere un paio di mesi prima la data di emissione della bolletta. Pertanto, il valore del consumo sul contatore sarà sicuramente superiore rispetto a quello riportato in bolletta.

In caso di forti discrepanze tra i due valori, si consiglia di contestare per iscritto la bolletta: il consumo potrebbe essere stato calcolato dal fornitore in modo errato e di conseguenza potrebbe essere errato anche il corrispettivo della bolletta.

Nel caso in cui la bolletta non fosse ancora scaduta, il pagamento può essere sospeso dopo l'invio del reclamo scritto (le modalità di invio del reclamo sono indicate di solito nella stessa bolletta oppure le potete ricercare sul sito del fornitore). Nel reclamo deve essere esposti sinteticamente ma in maniera chiara i motivi della contestazione e formulata la richiesta (es. di storno oppure di correzione della fattura).

Il venditore ha tempo 30 giorni per fornire una risposta al reclamo.

Nel caso in cui la bolletta sia già scaduta, è consigliabile effettuarne intanto il pagamento (a meno che l'importo contestato non sia veramente rilevante) e poi inviare comunque il reclamo (cd. reclamo tardivo). 

Consiglio: nel caso in cui l'importo della bolletta fosse corretto, ma troppo elevato per le proprie disponibilità finanziarie del momento, si può richiedere al fornitore che venga concessa una rateizzazione del pagamento (cd. piano rata).

Nel caso in cui fosse invece confermato l'elevato maggior consumo di corrente, non rimane altro che esaminarne le cause e adottare conseguenti comportamenti di risparmio e di efficienza energetica nella propria abitazione.